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Google e la storia della bibliografia

Non ci sarebbe da stupirsi. Google Libri in una vasta, anche se non sistematica, operazione di digitalizzazione di testi ha "pescato" nella sua rete anche due classici della bibliografia italiana: il Manuale di bibliografia del secolo xv ossia notizia di tutti i libri rari di Giacinto Amati pubblicato a Milano nel 1854 (la scansione è stata effettuata nel settembre del 2006 sull'esemplare posseduto dalla biblioteca dell'University of Michigan) e Il Manuale teorico-pratico di bibliografia di Giuseppe Maria Mira in due volumi edito a Palermo tra il 1861 e il 1862 (anche questa scansione è stata effettuata nel settembre del 2006 sull'esemplare posseduto dalla biblioteca dell'University of Michigan). Da notare che i due testi sono integralmente sacricabili in formato pdf. Ci saranno altre sorprese? sarebbe interessante sottoporre il sito di Google Libri ad un intensa attività di ricerca per scoprire altre novità.

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Biblioteche tra Google e Wikipedia

Primary Research Group ha pubblicato una ricerca sui comportamenti di alcune importanti biblioteche statunitensi (universitarie, specilizzate, pubbliche, ecc.) nei confronti dei Mega-Internet Sites quali Google, MSN Search Engine, ecc. Dall'estratto (leggi qui ) si possono trarre alcune interessanti informazioni. Alcuni esempi. Sembra confermata la predilizione delle biblioteche verso Google. Il 52,1% delle biblioteche analizzate ha organizzato dei workshops sull'uso di questo motore di ricerca, contro il 9,1% che ha invece dedicato corsi al search engine di Microsoft. In qualche modo sorprendente il rapporto con Wikipedia considerata da un cospicuo 32% delle bibllioteche una “unreliable information source and don’t recommend its use” mentre il 65,3% la ritiene “generally reliable but to use with some caution”. Addirittura solo il 2,48% delle biblioteche ritiene Wikipedia affidabile come le enciclopedie a stampa. Un altro dato sembra incrinare, almeno in parte, alcun

Pro e contro Wikipedia

Sull'utilizzo di Wikipedia (WP) come strumento di studio segnalo un articolo apparso sul quotidiano francese Liberation (leggi qui ). Si tratta di un'intervista ad un ricercatore che prende le difese dell'enciclopedia on-line rispetto ai recenti attacchi lanciati dall'Inghilterra e dagli Stati Uniti (vedi logo e motto qui a fianco riportati). Queste reazioni si basano su tre critiche di base: 1) WP contiene errori; 2) Gli studenti l'utilizzano come fonte primaria senza verificare le informazioni; 3) l'enciclopedia in linea è facilmente accessibile e dunque "ricopiabile". Il ricercatore francese invita invece a pensare a a WP non soltanto come ad una enciclopedia, ma "come a un progetto enciclopedico e un bene comune dell'umanità". L'avvento di WP ha poi messo in luce due fenomeni: "la babelizzazione di coloro che sono in grado di dare dei pareri" (la traduzione è libera); il superamento dei circoli accademici nella co-cost

Libri e virus/2

Si riapre Il 18 maggio le biblioteche (e gli archivi) potranno riaprire, come dichiarato dal primo ministro (26/04). Alcune biblioteche si stanno preparando, ma le questioni da affrontare sono ancora molte (rientro dei bibliotecari dal lavoro agile, materiali e attrezzature per la messa in sicurezza del servizio per utenti e bibliotecari, ecc.). Quarantene più o meno lunghe Non è difficile ipotizzare che in questa fase molte biblioteche punteranno in particolare sulla riapertura del servizio di prestito. Come procedere? Direi che per l'Italia gli strumenti ci sono: dalle "indicazioni operative" proposte dall'AIB ( https://www.aib.it/attivita/ 2020/80418-covid-19-e-tutela- della-salute-in-biblioteca/ ) alle linee guida emanate dall'ICPAL (ICRCPAL), in particolare il paragrafo Gestione delle collezioni ( http://www.saf-icpal. beniculturali.it/wp-content/ uploads/2020/04/Linee-Guida. pdf  ). Con un unico punto (molto) critico: l'indicazione della durat