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Google ci rende stupidi?




Che cosa ha fatto Internet al nostro cervello? da qualche tempo in rete si trovano riflessioni critiche sull'uso di Internet. Spunti che provengono dal mondo dei geek (digita su Google "define: geek"), degli entusiasti del Web o come direbbe Eco degli" integrati". L'articolo di Nicholas Carr, blogger e scrittore ma anche membro dell'editorial board dell'Enciclopedia Britannica, "Is Google making us stupid" pubblicato nel 2008 sulla versione on line della rivista The Atlantic (clicca qui) è stato molto apprezzato e può essere considerato un esempio autorevole di questo genere. L'articolo è stato citato recentemente da un intervento pubblicato su Télérama.fr in cui si descrive la situazione francese. Provo a rissumere il pensiero di Carr con questa sua frase: "Una volta ero come un sub in un mare di parole. Ora sfreccio lungo la superficie come un ragazzo su un Jet Ski " .
Aggiungo una nota. Sul rapporto tra media e scrittura/lettura rinvio a riflessioni molto interessanti, ad esempio il rapprto tra Nietzsche o Heidegger e la macchina da scrivere una delle prime dirompenti tecnologie, dello studioso tedesco Friedrich A. Kittler. Per conoscere meglio i suoi scritti si può cliccare qui. Purtroppo non ci sono traduzioni italiane, si possono leggere due capitoli del suo libro Gramophone Film Typewriter, Stanford, 1999 (trad. inglese) cliccando preface e introduction.

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Primary Research Group ha pubblicato una ricerca sui comportamenti di alcune importanti biblioteche statunitensi (universitarie, specilizzate, pubbliche, ecc.) nei confronti dei Mega-Internet Sites quali Google, MSN Search Engine, ecc. Dall'estratto (leggi qui ) si possono trarre alcune interessanti informazioni. Alcuni esempi. Sembra confermata la predilizione delle biblioteche verso Google. Il 52,1% delle biblioteche analizzate ha organizzato dei workshops sull'uso di questo motore di ricerca, contro il 9,1% che ha invece dedicato corsi al search engine di Microsoft. In qualche modo sorprendente il rapporto con Wikipedia considerata da un cospicuo 32% delle bibllioteche una “unreliable information source and don’t recommend its use” mentre il 65,3% la ritiene “generally reliable but to use with some caution”. Addirittura solo il 2,48% delle biblioteche ritiene Wikipedia affidabile come le enciclopedie a stampa. Un altro dato sembra incrinare, almeno in parte, alcun

Pro e contro Wikipedia

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Libri e virus/2

Si riapre Il 18 maggio le biblioteche (e gli archivi) potranno riaprire, come dichiarato dal primo ministro (26/04). Alcune biblioteche si stanno preparando, ma le questioni da affrontare sono ancora molte (rientro dei bibliotecari dal lavoro agile, materiali e attrezzature per la messa in sicurezza del servizio per utenti e bibliotecari, ecc.). Quarantene più o meno lunghe Non è difficile ipotizzare che in questa fase molte biblioteche punteranno in particolare sulla riapertura del servizio di prestito. Come procedere? Direi che per l'Italia gli strumenti ci sono: dalle "indicazioni operative" proposte dall'AIB ( https://www.aib.it/attivita/ 2020/80418-covid-19-e-tutela- della-salute-in-biblioteca/ ) alle linee guida emanate dall'ICPAL (ICRCPAL), in particolare il paragrafo Gestione delle collezioni ( http://www.saf-icpal. beniculturali.it/wp-content/ uploads/2020/04/Linee-Guida. pdf  ). Con un unico punto (molto) critico: l'indicazione della durat